Filottrano City Rockers

PETIZIONE:NON EQUIPARIAMO REPUBBLICHINI E PARTIGIANI!, fatela girare!

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lucri'80
view post Posted on 18/3/2009, 11:59




La mail che leggerete mi è arrivata dall'Istituto della Resistenza di Macerata.
Come prima cosa vi chiedo di leggerla, e di inoltrarla a tutti i vostri contatti e di chiedere che venga fatto altrettanto, perché io ne ero all'oscuro e il mio timore è che come me, molti lo siano.
La seconda cosa è una proposta, dato che Filottrano city rockers è antifascista per definizione: perchè in occasione dello spettacolo del 26 marzo non si prova a raccogliere le firme?magari parlatene con l'Anpi di osimo con cui siete in contatto. O comunque, se si sarà ancora in tempo, di organizzarsi per raccoglierle al festival di giugno. Fatemi sapere. nel frattempo (perché lo farei comunque)posso scrivere sia all'Istituto che alla signora firmataria della mail di farmi mandare il modello cartaceo.Io credo proprio convintamente che dobbiamo provarci. L'italia è una Repubblica antifascista, basata su principi antifascisti e questo è un fattore INDISCUTIBILE a PRESCINDERE DA QUALSIASI IDEA POLITICA. Avallare questa legge o restare in silenzio su di essa, significa contribuire a minare le fondamenta di ciò che siamo....e a nessuno piace crollare. Tengo a specificare che tra i promotori della petizione, c'è anche Caludio Pavone, ex partigiano, una delle personalità storiche più importanti del nostro Paese e che per primo parlò di "guerra civile" in riferimento al periodo '43-'45.
di seguito, la mail:

Amici, vi rinnovo la richiesta di attenzione su questa proposta di
legge. Fatela circolare tra i vostri contatti.
Grazie a tutti per la collaborazione. Chi volesse collaborare alla sua
diffusione potrà inoltrare questo appello ai suoi contatti, potrà
raccogliere firme anche su carta (chiedetemi di mandarvi il modello
cartaceo ), potrà dare una mano a diffondere informazioni, perché pochi
sanno di questa proposta di legge.
Il successo di questa petizione non è scontato, anche se riuscissimo a
raccogliere un numero enorme di adesioni. Anche su un altro piano ci si
deve mobilitare: quello delle mozioni espresse dalle istituzioni, dagli
organismi, dai consigli comunali, regionali, provinciali, municipali,
zonali, dai consigli di facoltà, ai collegi dei docenti, ai consigli di
classe, alle assemblee sindacali di ogni genere di lavoratori, dai
circoli culturali, dalle associazioni, alle comunità montane, come già
sta avvenendo in tutta Italia. Contano molto queste mozioni perché
rappresentano grandi numeri di elettori.




_Subject: Una Petizione contro la 1360_

No all'equiparazione tra partigiani della Resistenza
e miliziani della Repubblica di Salò
PER RESPINGERE LA PROPOSTA DI LEGGE N. 1360/2008
ISTITUZIONE DELL'ORDINE DEL TRICOLORE E ADEGUAMENTO DEI TRATTAMENTI
PENSIONISTICI DI GUERRA

ESPRIMI LA TUA ADESIONE ALLA PETIZIONE POPOLARE:
http://www.articolo21.info/14/appello/no-a...ombattenti.html

A giugno dello scorso anno è stata presentata alla Commissione Difesa
della Camera la proposta di legge n. 1360 che equipara chi faceva i
rastrellamenti per conto dei nazisti a chi è stato internato nei campi
di concentramento e a chi ha fatto la Resistenza, tramite l'istituzione
di una onorificenza: Cavaliere dell'"Ordine del Tricolore".

Aderisci all'appello per fermare l'iter di approvazione di questa legge!


PETIZIONE

/Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più
idealista,
c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di
tortura, le deportazioni e l'Olocausto;
dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato,
c'era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente
giusta,
se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.
/Italo Calvino


Al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano
Al Presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, On.
Edmondo Cirielli
Ai membri del Parlamento Italiano
e, p.c.,
Ai Deputati del Parlamento Europeo

Lo spirito della proposta di legge n. 1360, presentata il 23 giugno 2008
e in discussione dal 12 novembre 2008 alla Commissione Difesa della
Camera dei Deputati, è contrario ai principi fondanti della Repubblica
Italiana, della Costituzione della Repubblica Italiana e della
Democrazia, affermatisi in Italia in seguito alla Resistenza e alla
Liberazione del nostro Paese dal fascismo collaborazionista con
l'esercito occupante nazista.

I firmatari di questa petizione, condividendo le posizioni assunte in
proposito dalle Associazioni Partigiane e degli ex-Deportati, confidando
nei principi della Democrazia e nella doverosa piena attuazione della
Costituzione, facendo anche riferimento al discorso di insediamento del
Presidente della Camera On. Gianfranco Fini, esortano il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente della Camera dei
Deputati On. Gianfranco Fini, e il Presidente della Commissione Difesa
della Camera dei Deputati On. Edmondo Cirielli perché agli autori della
proposta di legge 1360 vengano forniti gli elementi di riflessione
necessari a un ripensamento e al suo ritiro, e affinché le Istituzioni
Democratiche della Repubblica Italiana vengano tutelate dalla eventuale
e non auspicata approvazione parlamentare.

Dopo l'Armistizio e durante la guerra di Liberazione dall'invasione
tedesca, il Governo del Regno d'Italia rifugiato nel Sud Italia era
regolarmente operante e adempiva alle sue funzioni garantendo la
continuità legale dello Stato italiano. La Repubblica di Salò non aveva
pertanto alcuna legittimità. Da ciò deriva che i suoi aderenti,
volontari o cooptati, non possono essere assimilabili agli appartenenti
all'Esercito Italiano, né i suoi reduci possono avere, in quanto tali,
alcun riconoscimento da parte della Repubblica Italiana.

La proposta di legge n. 1360/2008, che propone l'istituzione di un
"Ordine del Tricolore" presieduto dal Presidente della Repubblica, nasce
da un'ottica negazionista dell'evidenza della storia. Essa infatti
- equipara i miliziani della Repubblica Sociale ai partigiani che
durante la Resistenza combatterono contro il fascismo e il nazismo,
assegnando loro indistintamente il titolo di "cavaliere";
- mira al riconoscimento di onore, già respinto da numerosi Decreti
Luogotenenziali dello Stato italiano fin dal 1944-'45, ai miliziani di Salò;
- sostiene, nel prologo, che tra il 1943 e il 1945 in Italia si
scontrarono due distinti eserciti di "pari dignità": uno formato da
coloro che "ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e
languente", e un altro formato da quanti, rimasti fedeli al loro
giuramento al Governo Italiano, "maturati dalla tragedia in atto o
culturalmente consapevoli dello scontro in atto a livello planetario, si
schierarono dalla parte avversa, 'liberatrice'";
- mette sullo stesso piano, confondendoli, i valori di libertà,
giustizia e democrazia per cui combatterono i partigiani e le potenze
alleate, con gli obiettivi perseguiti dai totalitarismi fascista e
nazista, i quali intendevano costruire un "Nuovo Ordine Europeo" fondato
sulla supremazia 'razziale', sulla discriminazione e la riduzione in
schiavitù dei popoli ritenuti inferiori e sullo sterminio di intere
comunità;
- offende i familiari delle vittime del fascismo, che rischiano di
vedere assegnato ai loro congiunti lo stesso riconoscimento dato a
coloro che li hanno torturati e uccisi;
- discredita gli organismi che da anni si impegnano nella ricerca
storica per mantenere viva la memoria e accrescere la coscienza di quel
passato;
- nega dignità a quanti hanno combattuto affinché in Italia prevalesse
la democrazia contro chi insanguinava preordinatamente e
sistematicamente il Paese;
- lede i principi ideali fondamentali e i valori umani e politici su cui
si fonda la Repubblica Italiana nata dal ripudio del fascismo.

La "pacificazione nazionale" non può essere perseguita mettendo sullo
stesso piano la Resistenza e la Repubblica sociale, la lotta dei
partigiani per la libertà e la lotta dei repubblichini per negare la
libertà.
I firmatari di questa petizione fanno proprie le parole di Giuliano
Vassalli, Presidente emerito della Corte Costituzionale: "Nessun
riconoscimento ai repubblichini. Erano e restano nemici dello Stato
democratico", e auspicano che i presentatori della proposta di legge
1360 già trovino concordemente la consapevolezza della opportunità di
ritirarla.

Redatta il 15 marzo 2009.

Promotori:
Ilaria Allegri, Carlo Amabile, Giancarlo Amurri, ANED Milano, ANPI
Lombardia, ANPI Sez. "Luigi Viganò" Milano-Precotto, ANPI Sez. Barona
Milano, ANPI Sez. di Cologno Monzese, ANPI Sez. di Crescenzago, ANPI
Sez. di Inzago, Anna Maria Appolloni, Jack Arbib, Elena Aschedamini,
Associazione Bambini in Romania Onlus, Claudia Azzola, Dimitri Baldanza,
Mariangela Bastico, Biagio Battaglia, Luciano Belli Paci, Alberto
Benadì, Carla Beretta, Teresa Maria Berzoni, Elisa Bianchi, Carlo
Bibbiani, Ionne Biffi, Giuseppe Binda, Francesca Bonfante, Claudia
Bonfiglioli, Marcello Buiatti, Franco Busato, Felice Cagliani, Dova
Cahan, Gino Candreva, Angelo M. Cardani, Donato Carissimo, Ruben L.
Castelnuovo, Davide Castorina, Maria Teresa Catania, Giovanni Marco
Cavallarin, Roberto Cenati, Andrea Chiodi, Luigi Consonni, Alberto
Corcos, Silvia Cuttin, Vincenzo De Bernardis, Marcella De Negri, Roberto
De Pas, Letizia Del Bubba, Carolina Delburgo, Democrazia Laica, Patrizia
Deotto, Giuseppina Di Fraia, Grazia Di Veroli, Pier Paolo Eramo, Luigi
Faccini, Claudio Falcone, Silvia Fenizia, Annamaria Ferrari, Stefano
Ferrario, Ida Finzi, Fondazione della Memoria della Deportazione, Giulio
Forconi, Moreno Franceschini, Claudio Gallazzi, Pupa Garribba, Massimo
Gentili Tedeschi, Cecilia Ghelli, Flavia Giuliani, Laura Gottlob,
Veniero Granacci, Rita Gravina, Isaac Habert, Simonetta Heger, Adriana
Infante Battaglia, Istituto Pedagogico della Resistenza Milano, Vincenzo
Jorio, Francesca Lacaita, Francesca Lagomarsini, Fabio Levi, Nicola
Licci, Sonja Liebhardt, Raffaella Lorenzi, Massimo Luciani, Mario Lupi,
Marco Lusena, Giulio Maggia, Brunello Mantelli, Alessandra Manzoni,
Ignazio Manzoni, Marina Marini, Gianfranco Maris, Fernando Martini,
Giovanna Massariello, Anna Mazza, Maria Medi Guerrera, Guido Melis,
Paola Meneganti, Nicoletta Meroni, Monica Miniati, Enrico Modigliani,
Paola Mognaschi, Andrea Molco, Demetrio Morabito, Maurizia Morini,
Roberto Morpurgo, Giorgio Mortara, Ernesto Muggia, Giuseppe Natale,
Magda Negri, Vincenzo Negri, Enzo Nocifora, Nuova Società, Giuliano
Olivieri, Patrizia Ottolenghi, Paolo Pagani, Floretta Pagliara, Dora
Palermo, Giancarla Panizza, David Pardo, Lucio Pardo, Claudio Pavone,
Angela Persici, Silvana Pervilli, Marina Piperno, Antonio Pizzinato,
Pier Paolo Pracca, Roberto Prina, Giorgio Prister, Elena Razzoli,
Giancarlo Reati, Massimo Repetti, Rete Comitati Milanesi, Aida Ribero,
Aldo Rodini, Maria Grazia Roggero, Ernesto Rossi, Vincenza Rotta,
Liliana Sacchi, Estilio Salera, Mario Salmon, Marco Sarno, Giorgio
Scaffidi, Angela Scassellati, Raffaele Scassellati, Nadia Schavecher,
Giovanni Scirocco, Ada Segre De Benedetti, Franco Segre, Giorgio Segre,
Liliana Segre, Daniele Serrazanetti, Sinistra Critica prov. di Varese,
Domenico Siracusano, Eleonora Sirsi, Francesco Somaini, Tullio Sonnino,
Francesco Spagnolo, Aldo Spizzichino, Fausta Squatriti, Federico
Steinhaus, Francesco Surdich, Ivano Tajetti, Renato Teti, Antonella
Tiburzi, Vincenzo Tomaselli, Eliana Torretta, Luigi Tranquillino, Sergio
Tremolada, Fernanda Tucci, Giovanni Urro, Franco Vaccaneo, Dario
Venegoni, Francesco Venturi Ferriolo, Massimo Venturi Ferriolo, Ugo
Volli, Aglaia Zannetti, Giorgio Zuccardi.
_____________

Si tratta di una proposta di legge che equipara i combattenti partigiani
della Resistenza con i miliziani della Repubblica Sociale Italiana. Lo
intende fare tramite l'istituzione di una onorificenza: l'"Ordine del
Tricolore". Il Capo dello Stato, in questo frangente temporale Giorgio
Napolitano, dovrebbe insignire del titolo di "Cavaliere dell'Ordine del
Tricolore" indistintamente agli uni e agli altri, con il conferimento di
un piccolo, ma significativo anch'esso, assegno pensionistico.
Negare l'evidente e inequivocabile differenza tra i due schieramenti
vuol dire negare la verità incontrovertibile, dimenticare che i
partigiani, nella Resistenza, combatterono insieme agli alleati
anglo-americani per sconfiggere il il fascismo e il nazismo e liberare
l'Italia dai suoi occupanti, che i repubblichini pervicacemente
sostennero condividendone gli orrori. La proposta di legge n. 1360
equipara quelli che facevano i rastrellamenti per conto dei nazisti a
chi è stato internato nei campi di concentramento e a chi ha fatto la
Resistenza. Essa esprime una convinzione negazionista della storia:
disconosce infatti che la Repubblica Sociale Italiana, costituitasi il
23 settembre 1943
(<http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Sociale_Italiana>), nacque con
intenti ostili nei confronti del Governo Italiano, e dimentica quindi
che, alla caduta del governo di Mussolini e del fascismo, già dal 22
luglio del 1943 in Italia era operante il nuovo governo guidato da
Badoglio (www.it.wikipedia.org/wiki/Governo_Badoglio_I
<http://www.it.wikipedia.org/wiki/Governo_Badoglio_I>
<http://www.it.wikipedia.org/wiki/Governo_Badoglio_I>). Potrei, seppur
con molti sforzi, anche accettare che qualcuno possa avere l'idea che
chi scelse di schierarsi con l'una o l'altra parte lo abbia potuto fare
"in buona fede". Ma dalla "buona fede" al riconoscimento onorario e al
titolo di Cavaliere per chi si è chiamato fuori dallo stato italiano, e
gli si è schierato contro, criminale nemico della patria, che ha fatto
la guerra ai partigiani, all'esercito di liberazione, ai militari agli
ordini del generale Badoglio, alle forze alleate e alle truppe che
combatterono contro l'esercito nazista in ritirata, che ha fiancheggiato
fino all'ultimo i nazisti e i torturatori delle popolazioni civili,
proprio non riesco ad adattarmi. Insomma, è ben peggio che se la
Germania decidesse oggi di assegnare un nuovo cavalierato, e la
pensione!, a Goebbels, Eichmann, Rauff, Saewecke, Kesserling, ... E dico
questo volendo prescindere dalle mie premesse ideologiche, ma proprio
guardando al succedersi dei fatti. Considerando poi quale fu l'operato
della RSI, complice attiva e spietata di Hitler & C. nelle deportazioni
e nello sterminio di ebrei, e di partigiani, omosessuali, rom, politici,
deportati e non, valdesi, protestanti, testimoni di Geova, di ogni
genere, di ogni sesso, di ogni età, italiani e stranieri, il mio
disadattamento si trasforma in sdegno, in obbrobrio. Sia per il fatto in
sé, sia perché questa proposta di legge vuole intaccare le stesse basi
fondanti della Repubblica Italiana, che si è fondata sulla Resistenza
contro ciò e sulla costruzione della Democrazia. Possibile che questi
sentimenti non sfiorino i presentatori della proposta di legge n. 1360?
Ovunque nel mondo una proposta di legge del genere verrebbe respinta sul
nascere, tra la derisione comune e la fermezza della democrazia. E
invece le cose, a me sembra, qui stanno diversamente.
Questa proposta di legge n. 1360 nasce con l'intento di vincere, di
superare gli ambiti della Commissione Difesa della Camera dei Deputati
presso la quale è in discussione dal 12 novembre 2008, per essere
presentata e andare trionfalmente al voto in Parlamento:
- cominciamo dai firmatari della proposta di legge n. 1360: tra quei
quarantadue nomi spicca quello di DE CORATO che, a prescindere dalla sua
collocazione partitica e parlamentare, è il vice Sindaco della più
grande città d'Italia insignita della Medaglia d'Oro della Resistenza:
Milano. Cosa vuol dire? Che il vice Sindaco di Milano intende portare a
sostegno della proposta di legge n. 1360 di cui è firmatario tutta
l'enormità quantitativa (e i numeri contano in democrazia, spesso più
delle idee) di voti che ha determinato la maggioranza amministrativa
nella "capitale morale ed economica" del Paese;
- continuiamo con i firmatari della proposta di legge n. 1360: quei
quarantadue nomi appartengono a diversi schieramenti politici. Cosa vuol
dire? Che c'è una sorta di trasversalità politica unificata (consapevole
o no) sul tema della negazione della storia e della esaltazione del
tradimento e della violenza;
- proposte politiche del genere si erano già viste in precedenti
legislature, ma non erano mai state così articolate, e sembravano frutto
di dilettantismo strategico a fronte di questa, tanto che sono tutte
cadute nel vuoto. Questa volta la proposta di legge n. 1360 è stata
presentata all'inizio della legislatura. Cosa vuol dire? Che i suoi
firmatari hanno deciso di darsi quanto più tempo possibile, cinque anni,
per portarla al voto in Parlamento.
Questa proposta di legge n. 1360 potrebbe davvero diventare legge: si
tratterebbe di un punto di non ritorno nella storia della democrazia
italiana. Per cercare di evitare questo rischio bisognerà che ci sia un
impegno di vigilanza, di attenzione, alto, costante, fino all'ultimo
momento dell'esistenza di questa legislatura.
I media sembrano non essersene accorti, né i partiti, né i parlamentari:
il silenzio è quasi assoluto. La rassegna stampa di quanto è stato
pubblicato è scarna, nella maggioranza dei casi distante dal problema.
Più sensibile è la rete che in parecchi blog e in facebook ospita
interventi di diverse corposità. E' necessario informare i cittadini, i
parlamentari, i partiti, le associazioni, le istituzioni in primo luogo,
tutto il Paese insomma, di quanto sta succedendo sotto il suo naso.
Ed ecco la decisione di far partire una petizione, una raccolta di firme
che tenti di bloccare l'iter della proposta di legge n. 1360. Di fronte
a tanto sistematico, lucido cinismo anti-istituzionale,
anti-repubblicano ed eversivo questa petizione dovrà raccogliere un
numero enorme di firme perché possa avere un senso reale.
Difendere il Tricolore Repubblicano, Democratico e Antifascista. Il
Tricolore è l'emblema della Liberazione, della Costituzione e della
Democrazia, e non può essere confuso con quello di chi ha seminato
terrore, razzismo e morte negando ogni libertà.
I fascisti di Salò hanno levato le armi a sostegno dei nazisti occupanti
contro la Patria. Questa è una realtà storica che nessuno può rivedere o
negare. Se questa proposta di legge dovesse avere l'approvazione del
Parlamento, verrebbero intaccati i fondamenti su cui si basa la nostra
democrazia. E' dovere morale, oltre che politico, di tutti i cittadini
della nostra Repubblica prendersi cura delle sorti della propria Patria,
impedendo, con la determinazione delle Leggi e la fermezza della
Democrazia, che questa provocazione insensata possa giungere in Parlamento.
Io credo che si debba iniziare daccapo, rigenerare il clima unitario che
si era determinato nella Resistenza cui parteciparono tutti i colori
dell'antifascismo, liberali, comunisti, cattolici, socialisti,
anarchici, monarchici, indipendenti, bianchi, rossi, azzurri, cattolici,
musulmani, protestanti, ebrei, rom, popolani, aristocratici, coraggiosi,
paurosi, uomini, donne, civili, militari, laici, religiosi, europeisti e
indipendentisti, . Si devono scuotere le coscienze democratiche
intorpidite; si deve organizzare ad organizzare una iniziativa nazionale
guidata da tutte le organizzazioni di partigiani, di deportati, dai
sindacati, dai partiti, dalle associazioni anche più minuscole, che
promuovano, e curino la tempesta di messaggi di dissenso che dovrà
riversarsi innanzitutto sul Presidente della Commissione Difesa della
Camera dei Deputati, e sul Presidente della Camera dei Deputati, e sul
Presidente della Repubblica, e sul Parlamento Europeo.
Perché anche il Parlamento Europeo? Consideriamo per un attimo come in
Europa il fascismo sia un fenomeno estraneo alle attività istituzionali
e governative; consideriamo che le destre, in Spagna, in Germania, in
Inghilterra, in Francia, in Olanda, ovunque insomma, non si sognano
nemmeno da lontano di rifarsi ai fascismi del passato. Ve la immaginate
una Merkel, o un Sarkozy, o un Gordon Brown che provassero simpatie per
una proposta di legge del genere? Bisogna che anche dall'Europa vengano
le espressioni del dissenso nei confronti dell'involuzione italiana.
Bisogna creare un clima di isolamento nei confronti di questo cinismo
antidemocratico. Tutto un percorso, cioè, di ri-creazione della cultura
democratica.
Ogni cittadino italiano che abbia a cuore le sorti del suo Paese
dovrebbe sollecitare gli organi collegiali (nei posti di lavoro,
associazioni politiche, sindacali, culturali, ecc.) di cui fa parte e
quelli rappresentativi/amministrativi (Consigli Comunali, Consigli di
Zona, Consigli Provinciali, Consigli Regionali, Comunità Montane, ecc.)
ad adoperarsi perché esprimano il dissenso per conto dei milioni di
cittadini che essi rappresentano ed invitino il Parlamento ad avvalersi
della forza delle Leggi per impedire il compimento del disegno.
Una valanga di democrazia dovrà opporsi alla proposta di legge n. 1360.
Il Paese dovrà far sentire ai suoi estensori l'orgoglio repubblicano e
democratico dei suoi cittadini. E bisogna fare presto però, prima che la
proposta di legge arrivi in aula.

Antonella Tiburzi

Edited by lucri'80 - 18/3/2009, 12:27
 
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lucri'80
view post Posted on 19/3/2009, 10:30




carico qua sotto il modello la lettera al Parlamento

Download attachment
Al_Presidente_della_Repubblica_Italiana.pdf ( Number of downloads: 50 )

 
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lucri'80
view post Posted on 19/3/2009, 10:33




...e il modello cartaceo per la raccolta firme....

Download attachment
CARTACEO.doc ( Number of downloads: 19 )

 
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ERNIA80
view post Posted on 19/3/2009, 11:11




se serve per il 26 fatemi sapere che ci penso io per le copie..........
 
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lucri'80
view post Posted on 19/3/2009, 11:23




ciao ernia,
ho inviato anche a te via mail il modello cartaceo...ma tanto sta pure qua sopra e puoi scaricarli entrambi facilmente. Senti gli altri e accordati con loro, e se hai modo di fare le copie per lo spettacolo ben venga..approfittiamone.....
io invece volevo sapere qualche notizia in più sullo spettacolo se possibile...il titolo ecc ecc perché se manca una settimana, intanto mandavo qualche mail in attesa del manifesto. Ricordo che Nicola aveva accennato a qualcosa di preciso...ma non ritrovo la sua discussione...

Inserisco qua sotto il numero di fax a cui mandare le firme e la risposta data (senò va a finire che per distrazione lo cancello dalla posta...):

Una volta
riempito, puoi spedirlo via fax a: 06 67609651.
Non c'è un termine, perché quella proposta di legge possono provare a rilanciarla fino all'ultimo
giorno della legislatura. Dicamo però che quando il numero raggiunto sarà veramente significativo,
mi farò vivo con tutti annunciando un primo invio ai destinatari.
Un caro saluto,
marco cavallarin


Edited by lucri'80 - 19/3/2009, 16:01
 
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lucri'80
view post Posted on 28/3/2009, 19:53




Riporto la mail di Marco Cavallarin, uno dei promotori della petizione, così da tenervi informati sul suo andamento:


"In 13 giorni dal suo primo lancio la nostra Petizione Popolare contro la proposta di legge n. 1360/2008 ha raggiunto lo straordinario risultato di 5.350 adesioni. Tante erano stamani 28 marzo intorno alle 10. Le ho contate fino all'ora di pranzo eliminando i doppioni erronei e le firme inaccettabili (sole iniziali, provocazioni, ecc.). Sono più del doppio delle mail che avevo spedito. Questo vuol dire che la mia richiesta di partecipazione militante nell'inoltro ha funzionato, e che la solidarietà si è espressa con molta forza. Se è vero che in situazioni del genere solo il 10% di chi ha ricevuto una mail poi firma una petizione, questo vuol dire che almeno 53.500 persone sono state raggiunte e informate sulla 1360. Se aveste la pazienza di scorrere uno ad uno i nomi come ho fatto io, ne trovereste di “importanti” della cultura (letteratura, cinema, teatro, musica, spettacolo), della politica, del sindacalismo, dell'antifascismo, ecc. Sono nomi che io considero “importanti” quanto quelli di chiunque altro di noi, ma essi ci aiutano a dare maggiore risonanza alla nostra petizione.
La petizione è generosamente ospitata dal sito web Articolo 21, sito che si trova attualmente in grosse difficoltà di sopravvivenza. Anche il solo visitarlo può essere di aiuto.


Sarà un caso, ma dal giorno in cui ho effettuato il primo invio dell'appello, è aumentata in maniera esponenziale la quantità di articoli sull'argomento pubblicati sia sulla carta stampata che nel web. Basta chiedere a Google di cercare “1360” e vengono fuori circa 35 milioni di links. Anche su face book, mi informano (perché io non mi arrischio ad entrarci temendo di non uscirne), ci sono circa 14.000 contatti sull'argomento. Tante firme si stanno anche raccogliendo sui cartacei. E disponibilità a dare una mano, ad essere presenti ad iniziative politiche sul territorio sono venute da parecchi politici e i deputati del centro-sinistra stanno tenendo gli occhi ben aperti sulla 1360, soprattutto in Commissione Difesa della Camera, dove la proposta dovrà essere “ricalendarizzata”. Tutto questo è confortante, fa sentire meno soli, e dà la spinta ad andare avanti, a crederci ancora nella democrazia e nella partecipazione. Ma temo che questo non basti.
Tantissime dovranno essere le adesioni individuali alla petizione, ma è necessario anche che Consigli Regionali, Provinciali, Comunali deliberino Mozioni di condanna e di rifiuto della 1360. Se la firma individuale significa una voce alla volta, Mozioni di questi organismi rappresentano invece contemporaneamente la volontà collettiva di molti, di moltissimi. Comuni, Regioni, Province, Assemblee di Lavoratori, Associazioni, Sindacati ne hanno già deliberate parecchie, in alcuni casi anche con forti tensioni provocate dai rappresentanti del centrodestra che hanno spesso deciso di abbandonare le aule nel momento in cui l'argomento 1360 andava in discussione. Bisogna che tutti ci diamo da fare a insistere presso i Consigli Regionali, Provinciali e Comunali perché quelli che non l'hanno ancora fatto (e sono la stragrande maggioranza) percorrano questa strada. E se si riuscisse anche a far pronunciare il Parlamento Europeo, sarebbe un enorme passo in avanti.
Torno a dire che gli autori di questa proposta di legge hanno chiara la volontà di portarla vincente al voto in Parlamento. Le firme e le mozioni serviranno, ma servirà ancora di più la diffusione della conoscenza di questo attentato alle radici della Repubblica. Lanci e rilanci di e.mail aiutano a diffondere l'informazione, a farla arrivare alla gente, alla stampa, alle radio e alle televisioni e, perché no?, alle piazze.
Io credo che il prossimo 25 aprile dovrà essere focalizzato su questo argomento: a poco valgono cerimonie e commemorazioni se il loro spirito venisse infangato per legge. E se poi dovesse passare e diventare Legge dello Stato, bisognerà che i potenziali “Cavalieri del Tricolore” rifiutino il conferimento dell'onorificenza.

Ancora due parole sull'ex Albergo Regina di Milano. Si tratta, per chi ancora non lo sapesse, di una petizione perché venga apposta una lapide che ricordi che quello era il Comando tedesco a Milano, dove tortura e assassinio erano la regola, dal 1943 al 1945. Nulla lo ricorda. L'impegno del Presidente del Consiglio Comunale di Milano a realizzare una lapide sui muri di via Santa Margherita è stato forte e più volte ribadito con l'assicurazione che una lapide sarà scoperta tra il 25 e il 30 aprile prossimi. Stiamo aspettando la convocazione per un prossimo incontro operativo che è previsto per la fine del mese di marzo. Anche di questo vi informerò.

Un saluto solidale a tutte, a tutti,
marco cavallarin "
 
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lucri'80
view post Posted on 21/4/2009, 12:19




AGGIORNAMENTI SULLA PETIZIONE:



Care amiche, cari amici,
la vostra adesione alla petizione contro la prop. di legge 1360, che pretende di equiparare partigiani e repubblichini, e' stata straordinaria, al di la' di ogni immaginabile previsione: in poco meno di tre settimane si e' raggiunto l'incredibile numero di circa 8.000 (ottomila!) adesioni. Perdonate l'enfasi, ma non e' poco.
Non e' poco come testimonianza di civilta' e umanita'. Ma e' poco per il risultato che ci prefiggiamo: bloccare gia' in Commissione Difesa l'iter di questa indecente proposta di legge.
Da quando la nostra petizione e' in marcia la 1360 non e' stata ancora rimessa nel calendario dei lavori della Commissione Difesa del Parlamento: probabilmente avranno avuto altre cose da fare, ma degli Ordini del Giorno espressi contro la 1360 da assemblee regionali (Piemonte, Toscana, Liguria, ...), da molti consigli provinciali, da moltissimi consigli comunali, da innumerevoli organismi sociali e culturali in tutto il territorio italiano, deve essere giunta notizia in Parlamento. E c'e' giunta di certo, anche perche' io ho bombardato di e-mail deputati e senatori, e tutto il parlamento europeo. E i risultati arrivano: firme, dichiarazioni di condivisione, disponibilita' a partecipare ad iniziative, e cosi' via. E altre petizioni simili alla nostra ci seguono a ruota, e raccolgono altre firme dove noi non riusciamo ad arrivare.
Ma non ci possiamo adagiare su questo splendido risultato, che ancora non conteggia le adesioni date su carta e che da qualche giorno gia' arrivano al fax di www.Articolo21.info, che e' il generoso co-protagonista di questa avventura, nonostante stia attraversando una crisi che potrebbe portarlo alla chiusura. E' necessario uno sforzo di militanza in piu' da parte nostra, di tutti i firmatari, a diffondere la notizia della petizione, a invitare quanti piu' possibile a mettere una firma contro la 1360. Approfittiamo di questi prossimi giorni che si imperniano intorno alla memoria della Resistenza e della Liberazione dell'Italia dal fascismo e dal suo alleato nazista. Inoltrare a nuovi destinatari e-mail con il testo della petizione, portare in tasca una copia del modello cartaceo allegato puo' far guadagnare una firma in piu' per la difesa della Repubblica e della Costituzione.
Raggiunte le prime 10.000 firme di adesione, faremo una prima consegna ai destinatari, mentre gli altri parlamentari italiani ed europei dovranno accontentarsi delle comunicazioni e-mail che faro' ai loro indirizzi. Non sarebbe male che la consegna delle prime 10.000 firme coincidesse con la festa della Repubblica.
Auguro a tutti anche una buona ricorrenza del 25 aprile, quest'anno piu' importante di quanto non lo fosse gia' lo scorso anno.
Un saluto molto caro a tutte, a tutti,
Marco Cavallarin
 
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scialogranne
view post Posted on 24/4/2009, 17:26




Amiche, amici,
una breve premessa per chi ancora non sa dell'ex Albergo Regina di
Milano. Una recente petizione popolare, che ha raccolto 1800 adesioni,
ha chiesto al Presidente del Consiglio Comunale di Milano di porre,
dopo 64 anni, una targa che restituisca alla memoria della Citta'
l'ex Albergo Regina, comando milanese di SS e Gestapo, luogo di
tortura e di morte per antifascisti e perseguitati razziali sotto il
comando di Theodor Saevecke. L'Albergo Regina si trovava a Milano
in via Santa Margherita 16 (altro ingresso in via Silvio Pellico 7), a
pochi metri da Piazza Duomo e da Piazza della Scala.
Un primo risultato concreto, conseguenza della nostra petizione, e'
arrivato: il 25 aprile alle 14 su Rai News 24 andra' in onda il
bel documentario sulla storia di quel mattatoio che la giornalista
Vera Paggi, la regista Micaela Nason e i loro collaboratori di Rai
News 24 hanno realizzato.
Piu' a rilento procede la realizzazione della lapide, che non
riuscira' a vedere la luce nei giorni che si erano sperati, tra il
25 e il 30 aprile. Abbiamo pero' avuto conferma dal Presidente
Palmeri del suo interesse per l'iniziativa, e che prossimamente si
potra' finalmente realizzare l'incontro che era previsto per
la fine di marzo. Spero nel prossimo comunicato di darvi notizie
precise e la data della cerimonia di scopertura.

Prosegue intanto la raccolta delle adesioni per l'altra petizione,
quella contro la proposta di legge 1360 che pretende di equiparare
partigiani e milizia repubblichina attribuendo ad entrambi
l'onorificenza di cavalieri dell'Ordine del Tricolore. Le
adesioni pervenute al sito di Articolo 21 hanno quasi raggiunto quota
10.000, e continuano ad arrivarne. Molti di voi hanno raccolto altre
firme su carta, che nei prossimi giorni trascriveremo nel sito. Nei
prossimi giorni raccoglieremo le prime 10.000 adesioni in un primo
fascicolo ben ordinato e chiederemo, tramite l'A.N.P.I. e
Articolo21, udienza al Presidente della Camera e al Presidente della
Commissione Difesa della Camera per la sua consegna. Al Presidente
della Repubblica credo lo si inviera' per posta, ai Deputati
italiani ed europei per e-mail.
 
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lucri'80
view post Posted on 25/4/2009, 13:42




Le parole riportate qui sopra da Nicola sono di Cavallarin, promotore della petizione contro la 1360; queste qui sotto sono del Presidente del Consiglio, di cui mi vergogno profondamente. Una bieca strumentalizzazione per l'uso pubblico della storia:


"BERLUSCONI: RESISTENZA VALORE FONDANTE - "La Resistenza, come il Risorgimento, è uno dei valori fondanti della nostra Nazione e rimanda alla libertà che viene prima delle leggi e dello Stato". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel discorso pronunciato a Onna in Abruzzo in occasione del 25 Aprile, riconosce nella lotta partigiana uno dei valori fondativi della democrazia italiana.
"Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti, anche chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando la propria vita ad una causa già persa. Questa non è neutralità o indifferenza perché tutti gli italiani stanno con chi ha combattuto per la patria"."Compito di tutti è costruire finalmente un sentimento nazionale unitario. Dobbiamo farlo tutti insieme a prescindere dalle appartenenze politiche per un nuovo inizio della democrazia repubblicana che porti il bene e l'interesse di tutti. Il 25 Aprile - afferma - è l'occasione per riflettere sul passato ma anche sul presente e sul futuro. Se lavoreremo insieme a questo sentimento nazionale unitario avremo reso un grande servizio non ad una parte politica ma al popolo italiano e ai nostri figli".

NO, NON E' PROPRIO COSì. CHI COMBATTE' DALLA PARTE SBAGLIATA SAPEVA BENISSIMO CIO' CHE STAVA FACENDO. LA CAUSA NON ERA "PERSA", MA, APPUNTO "SBAGLIATA" E SONO DUE AGGETTIVI DIVERSI.
IL SENTIMENTO NAZIONALE UNITARIO NON SI COSTRUISCE UNIFICANDO I "MORTI DI TUTTE LE PARTI" PERCHE' I MORTI NON SONO TUTTI UGUALI. UN SENTIMENTO NAZIONALE UNITARIO SI RICOSTRUISCE AMMETTENDO LE COLPE CHE CI SONO STATE PER POI SUPERARLE, COSA CHE L'ITALIA NON HA MAI FATTO A PARTIRE DALL'AMNISTIA. L'ANTIFASCISMO NON E' UN VALORE POLITICO DI PARTE(E NELLA FATTISPECIE COMUNISTA, ANCHE SE IL PCI FU QUELLO CHE VERSO' MAGGIOR SANGUE E QUESTO E' INNEGABILE), MA UN VALORE CHE ACCOMUNA QUANTI CREDETTERO AL VALORE DELLA LIBERTA' E ALLA COSTRUZIONE DI UNO STATO DEMOCRATICO. QUESTA E' STORIA E NON PUO' PIOVERCI SOPRA. IL RESTO E' REVISIONISMO DELLA PEGGIOR SPECIE, CHE MIRA A DELEGITTIMARE I VALORI FONDANTI DELLA NOSTRA REPUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE. LASCIARE SOTTINTENDERE CHE L'ANTIFASCISMO APPARTENGA SOLTANTO AD UNA PARTE POLITICA, E' UN'AZIONE SPREGEVOLE CHE PUNTA A FAR SENTIRE "ESTRANEI" TUTTI COLORO CHE IN QUELLA VISIONE POLITICA NON SI RICONOSCONO PROPRIO PER MINARE LE FONDAMENTA DELLA STORIA. PER ISOLARE SENZA COSTRUIRE. QUESTO PROCESSO REVISIONISTA, IN ITALIA E' RICOMINCIATO NEL MOMENTO IN CUI, CADUTA LA PRIMA REPUBBLICA ERA NECESSARIO "COSTRUIRE UN ORDINE NUOVO" BASATO SU NUOVI PRINCIPI (MAGARI ISPIRATI PIU' AL LIBERO MERCATO CHE AD ALTRO). E PER NASCERE, LA SECONDA REPUBBLICA (CHE AVREBBE PORTATO AL POTERE UN NUOVO PARTITO POLITICO, QUELLO ATTUALMENTE AL GOVERNO) NECESSITAVA DI DELEGITTIMARE LA PRIMA, LA QUALE SI FONDAVA APPUNTO SUI VALORI DELLA RESISTENZA E DELL'ANTIFASCISMO. E ANCHE QUESTA E' STORIA. BASTA LEGGERE IL LIBRO DI GIOVANNI DE LUNA "LA PASSIONE E LA RAGIONE".
BISOGNA AVER CHIARO QUESTO CONCETTO, ALTRIMENTI IL NOSTRO PAESE NON RISOLVERA' MAI (MA PERDAVVERO) I PROPRI CONFLITTI INTERNI. E' QUESTO CIO' CHE DOVREMMO TRASMETTERE AI NOSTRI FIGLI.



"NAPOLITANO, RISPETTO E PIETA' PER TUTTI - "A nessun caduto di qualsiasi parte si può negare rispetto e pietà. Devono accomunare tutti", ha detto Napolitano al Sacrario Militare di Mignano Montelungo. "Questa è base - ha aggiunto - per una rinnovata unità nazionale, non insegnata da vecchie, fatali e radicali contrapposizioni".

L'ETA' AVANZATA NON GIOVA ALLA LUCIDITA' MENTALE, TANTOMENO A RICOPRIRE LA PIU' ALTA CARICA DELLO STATO
 
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scialogranne
view post Posted on 27/4/2009, 19:26






oh..bene...speriamo che mantenga la parola.

.....prossima fermata della carrozza...Quirinale!







 
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scialogranne
view post Posted on 28/4/2009, 18:20






Sembra che ce l'abbiamo fatta a bloccare la proposta di legge
1360.
La nostra petizione ha colto nel segno: non solo ha ricevuto circa
13.000 adesioni (la maggior parte nel sito di Articolo 21,
http://www.articolo21.info/14/appello/no-a...e-tra-partigian
i-e-combattenti.html, altre mi stanno arrivando per posta, altre sono
arrivate per fax ad Articolo 21) e ha determinato che altre petizioni
successive alla nostra raccogliessero qualche altro migliaia di firme
(594 sono ad esempio sono quelle giunte a www.no1360.it), ma
soprattutto ha diffuso l'informazione tra i cittadini e
risvegliato l'attenzione dei deputati del Parlamento italiano e di
quello europeo. Uno dei pochi non raggiunti, a suo dire, dalle nostre
comunicazioni e' stato il presidente del consiglio.
Abbiamo creato, insomma, un movimento ampio ed efficace, che ha fatto
dello scorso 25 aprile il giorno in cui opinione pubblica e impegno
politico hanno bocciato la 1360.
Ma non e' ancora detto che i proponenti del disegno di legge 1360
obbediscano all'ordine di ritirarlo. Ci auguriamo che lo facciano,
e insistiamo perche' la Commissione Difesa della Camera ne annulli
l'iter.
Decidiamo a questo punto di sospendere la raccolta delle firme, pronti
a riprenderla qualora fosse necessario, e di inviare comunque ai
destinatari le adesioni raccolte. E di continuare a tenere gli occhi
aperti in una ferma azione di vigilanza della democrazia.

2) Una cerimonia all'ex Albergo Regina, via Santa Margherita 16,
Milano.
Giorno 30 aprile prossimo, 64o anniversario della resa ai Partigiani
dei tedeschi asserragliati dentro l'Albergo Regina da loro
occupato nel settembre 1943, si svolgera', in Via Santa Margherita
16, la cerimonia ufficiale di consegna delle 1801 firme che richiedono
al Presidente del Consiglio Comunale di Milano, Manfredi Palmeri, una
lapide che ricordi quel mattatoio in cui reclusione, tortura e
deportazione di antifascisti e di altri esseri umani erano la pratica
d'uso di fascisti e nazisti. I firmatari della petizione, i
cittadini e la stampa vi saranno invitati con una mia successiva
e-mail.

Possiamo dirci soddisfatti di come stiano andando le nostre petizioni,
segno che se la democrazia che nasce dal basso, anche solo per e-mail,
si organizza, riesce ancora a pesare nel nostro Paese.

Grazie. Un caro saluto,
Marco Cavallarin

 
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lucri'80
view post Posted on 28/4/2009, 20:57




la mail è arrivata anche a me....CHE BELLA NOTIZIA!!!!SPERIAMO BENE!!!!!
 
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lucri'80
view post Posted on 28/5/2009, 10:59




MI E' ARRIVATA LA MAIL DI RINGRAZIAMENTO....


Amiche, amici,
ho finalmente trovato il tempo per tornare ad occuparmi della nostra Petizione contro la ormai ex proposta di legge 1360:
- ho raccolto tutte le adesioni dal sito di Articolo 21 (che è necessario ancora una volta ringraziare per la fondamentale collaborazione) e dai fogli cartacei che man mano mi sono stati recapitati;
- ho rivisto tutti i nominativi eliminando i tantissimi doppioni e le numerose provocazioni (ce n'è di gente che ha del bel tempo da perdere!, e di civiltà da imparare!);
- ho letto e cercato di sistemare i commenti monchi per le poche battute concesse dal sito;
- ho stampato le quasi 11.000 firme di adesione risultanti in un fascicolo di 294 pagine per inviarlo, con una lettera di accompagnamento, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
- mi sono goduto, dopo questi cinque giorni di lavoro fitto, la soddisfazione di aver contribuito, insieme a voi e forse in modo determinante, al ritiro della 1360.
Credo che dobbiamo tutti ringraziarci reciprocamente per l'impegno che ci abbiamo messo, ognuno con il suo tempo e i suoi mezzi. Il risultato è arrivato, e questo è confortante, per non dire esaltante.
Una morale? Forse possiamo dirci che costituiamo una bella forza, nata dal basso, dalla serietà, e da un bisogno di partecipazione di cui il Paese ha bisogno e che i partiti politici dovrebbero tenere in considerazione.
Alcuni di voi mi hanno proposto, visto il successo di questa, di promuovere altre petizioni. Devo purtroppo negarmi perché ho anch'io delle cose mie da fare. Ma non è stato difficile organizzare questa, e chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la posta elettronica può farlo. Il grande insegnamento che credo di poter condividere da questa esperienza è che tutti possiamo fare qualcosa per difendere il Paese. Basta cominciare a farlo e, se ha un senso, ci sarà chi si accomuna. Poi però vi troverete anche a dover accettare, per reciprocità, di ricevere centinaia di nuove newsletter da chi vi ritiene sensibile alle questioni che esse pongono.
Tornerò - più saltuariamente - a scrivervi su altri temi, sperando che nel frattempo il tormentone 1360 si esaurisca. Uno di questi sarà la questione della posa della lapide all'ex Albergo Regina, criminale mattatoio comando delle SS di Milano.
Torno alle mie usuali occupazioni di studio e di quotidianità con il piacere di essere stato, e di continuare ad essere in buona compagnia. Ma occhi aperti e vigilanza, che sarà, temo, sempre necessaria!
Un sinceramente caro saluto,
marco cavallarin
P.S.: Non trovate allegato l'elenco dei firmatari perché, pur se in .pdf, è parecchio pesante (1,5 MB). Chi lo volesse me lo richieda.

Marco Cavallarin
[email protected]
 
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12 replies since 18/3/2009, 11:59   1177 views
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